domenica 14 aprile 2013

Una settimana magnifica


Questa settimana appena conclusa e' stata molto ricca: di lavoro, di stanchezze, di emozioni forti. 
Il mio programma giornaliero e' cominciato con la sveglia alle 5 la mattina, per partecipare al corso di ginnastica con Gisella e le magnifiche donne del Comedor: l'idea sarebbe che quando Gisella se ne andra' a maggio, prendero' il suo posto come “personal trainer”. 
Queste donne sono fantastiche: riescono a svegliarsi alle 3 la mattina, preparare la casa e i figli, venire alle 5 a fare ginnastica (e' stata proprio una richiesta loro) e cominciare a lavorare alle 6, fino a tardo pomeriggio, quando alcune di loro hanno un secondo lavoro da mandare avanti (come Olinda, che ha una tienda – il corrispettivo di un nostro “bar/ristorante” ricavati da garage privati - proprio davanti al Comedor). Dopo la ginnastica, alle 6 comincia il lavoro in cucina. Lavorare con loro e' una gioia, nonostante sia estremamente faticoso, e mandare avanti una cucina per 200 persone sia decisamente stancante. Non si fanno mai mancare un sorriso, una battuta, una carezza. Sembra che non si lascino mai trascinare dalle avversita', mandano avanti la casa, il lavoro, tutta Caracoto in realta'.
Questa settimana ho lavorato con loro dalle 6 alle 3, fatta eccezione per alcuni momenti quando ho dato il mio aiuto al corso di italiano tenuto da Silvia, o ai laboratori di teatro tenuti da Gisella. Possono sembrare molte ore, ma in realta', le giornate sono passate veloci e ho cominciato a capire meglio le dinamiche all'interno della cocina e in generale, nel Comedor e nella scuola, e soprattutto, le dinamiche interne al paese. Il nostro desiderio di “integrarsi” (nonostante siano in molti a continuare a vederci come Gringos) e' stato premiato quando ci e' stato chiesto di partecipare all'esibizione della fiera del paese, che si terra' appunto tra qualche ora in centro. 
Venerdi sera io e Silvia siamo andate alle prove del Waka Waka (che e' un ballo tipico peruano e non ha niente a che vedere con Shakira). E' stata una notte magica, a provare questa danza armonica attraverso le note di una canzone stupenda, sotto un cielo stellato e impregnato nella Via Lattea, che ad alzare gli occhi sembrava di poter afferrare le stelle, una ad una, soltanto distendendo il braccio e tendendo la mano. La serata si e' conclusa con un ponce offerto dalla casa e una felicita' infinita nel cuore.

Ieri mattina invece abbiamo accompagnato Jhony a visitare la sua famiglia nel campo dove vivono, ad un'ora da Juliaca. Lo scopo per lui era quello di andare ad aiutare a raccogliere patate nel campo, e noi nel frattempo avremmo potuto passeggiare nei dintorni. In realta', siamo stati catapultati nella natura, (dopo che io e Yuri ci siamo concessi un breve tragitto sul retro della jeep a respirare vita, sole e polvere)  in un campo infinito, circondato da colline che sembravano dipinte, vacas ovunque, la vecchia casa della loro famiglia (ormai un rudere, poche mura lasciate ad abbellire il panorama) e una famiglia di 7 persone intenta a lavorare un campo di patate, con uno sfondo di campi quinoa colori pastello.


Inutile dire che non ce la siamo sentiti di passeggiare, ma abbiamo deciso di dare il nostro contributo nella zappatura e raccolta.

E' stata una giornata estremamente stancante, sotto il sole peruano del mezzogiorno, ma la sensazione di lavorare a piedi nudi sul campo, circondati da queste persone fantastiche, forti e determinate, mi ha lasciato una gioia immensa, che e' esplosa quando ci siamo seduti tutti in cerchio per il pranzo, nell'ora calda intorno all'una. La nostra “tavola” era in realta' una tela distesa sul terreno, dove la madre e la nonna di Jhony avevano disposto le patate cotte da loro stesse nel terreno, e al centro una bacinella con una “tierra medicinale” che assomigliava di colore ai fanghi per il corpo che si usano da noi, e che aveva un sapore favoloso, dove inzuppare le patate, dopo averle sbucciate. Le patate piu' buone mai mangiate, condite da un queso buonissimo e dalla frutta che avevamo comprato la mattina a Juliaca. Il tutto condito da dei sorrisi stupendi di questa famiglia, cosi' ricca rispetto alla tanta poverta' del contesto in cui vivono. Questi sono momenti davvero indimenticabili.

Un abbraccio, da Caracoto.
Valeria



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